FIRMATO IL CONTRATTO? IO SCIOPERO venerdì 23 febbraio 2018

14 Febbraio 2018

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SCIOPERO Generale della Scuola Manifestazione Nazionale a Roma – MIUR ore 09.30

Leggendo i comunicati del MIUR e dei sindacati firmatari, sembra che tutti vogliano rassicurarci rispetto a ciò che sarebbe potuto accadere!

Furbescamente, Governo e sindacati firmatari si sono preoccupati delle imminenti elezioni politiche e delle elezioni RSU e hanno rimandato le decisioni più spinose: codice disciplinare, formazione, alternanza scuola-lavoro, ecc.

Ma rimandato non significa, purtroppo, archiviato.

Se poi, si legge il testo, e non i comunicati, il quadro è, comunque, negativo: AUMENTI RIDICOLI, “BUONA SCUOLA” e “BRUNETTA” dentro il CCNL.

AUMENTI Il Contratto mancia prevede che docenti e ATA recupereranno appena il 3,48% del potere reale di acquisto perso negli ultimi decenni: in media 24% per gli Ata e 21% per i docenti.

Attenzione: si tratta di aumenti lordi medi e a regime: le cifre che circolano vanno fortemente decurtate! Inoltre, il 65% degli incrementi mensili tabellari scattano solo dall’1/3/2018, per cui anche gli arretrati per il 2016 e 2017 saranno esigui. Infine, la cosiddetta perequazione (che può superare i venti euro e non è computato nel TFR – TFS) sarà garantita solo sino alla fine del 2018, con il rischio che molti lavoratori, il prossimo anno, potranno sperimentare un’importante novità: la riduzione dello stipendio.

Il fondo nazionale del “merito” è stato riportato in busta paga per la RPD solo per il 35% nel 2018, per il 25% nel 2019 e a regime per il 20%; il resto è stato prelevato dai fondi stanziati per il MOF per le scuole: il risultato è la bellezza di incrementi della RPD che oscillano da 10 a 15 euro lordi.

CONTRATTAZIONE D’ISTITUTO e “BRUNETTA” Viene contrattualizzata la “Brunetta” perché le grandi centrali sindacali (in particolare la Cgil che insieme ai COBAS era arrivata persino al ricorso in Cassazione) hanno accettato di togliere dalle materie oggetto di contrattazione d’istituto le “modalità di utilizzazione del personale, i criteri riguardanti le assegnazioni del personale alle sedi, i criteri e le modalità relativi all’organizzazione del lavoro” (art. 6 del vecchio CCNL), lasciando solo la flessibilità oraria per gli Ata.

Solo una parte di queste materie – fondamentali per difendere i diritti dei lavoratori rispetto allo strapotere dei DS – sono oggetto di “confronto”, un nuovo istituto che però prevede solo l’invio di informazioni e un’eventuale riunione, da cui non deve uscire un accordo, ma solo “una sintesi dei lavori e delle posizioni emerse”.

In pratica, decide il DS – come voleva la Brunetta – con un po’ di FUFFA di contorno!

Solo chi è in malafede può far finta che “contrattazione” e “confronto” siano la stessa cosa.

OBBLIGHI DI LAVORO Resta invariato l’art. 29 del vecchio CCNL sulle attività funzionali all’insegnamento con il limite delle 40 ore + 40 per le attività collegiali, ma con la formulazione “aperta” inserita nell’art. 28 si introduce nel CCNL un altro pezzo della Legge 107, poiché si prevede che tutte le attività di potenziamento dell’offerta formativa rientrino nell’orario di docenza.

Inoltre, è previsto che altre attività, come le attività “obbligatorie” di formazione, possano/debbano essere svolte gratuitamente all’interno dell’orario funzionale.

Tale orario non è però definito e, quindi, verrà deciso singolarmente (?!?) dalle diverse “repubbliche autonome” chiamate Istituzioni Scolastiche.

Aumentano, anche i compiti del personale ATA “Il personale ATA, individuato dal dirigente scolastico […] partecipa ai lavori delle commissioni o dei comitati per le visite ed i viaggi di istruzione, per l’assistenza agli alunni con disabilità, per la sicurezza, nonché all’elaborazione del PEI ai sensi dell’articolo 7, comma 2, lett. a) del D.lgs. n. 66 del 2017”.

MERITO Sul cosiddetto merito, siamo di fronte a un’evidente presa in giro. Infatti ciò che si contratta sono “i criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla valorizzazione del personale”. Ovvero la RSU contratta sulla quantificazione dei compensi, ma con dei vincoli pesantissimi del CCNL che impone di dividere i docenti in tre fasce: quelli non valutati positivamente (che non prendono niente), quelli valutati positivamente e i “super – positivi”, una quota limitata di super bravi, che dovranno prendere almeno il 30 % in più dei colleghi valutati solo positivamente. Restano ferme le competenze del Comitato di valutazione e soprattutto quelle del DS, che valuta discrezionalmente i singoli docenti. In altre parole, i dirigenti continueranno a operare, seppure con meno risorse, come hanno fatto sino ad ora, come conferma e rivendica il MIUR in una nota sbugiardando le fantasiose interpretazioni dei confederali. Mentre non si dice nulla, nonostante sentenze e pareri dello stesso governo, sulla doverosa trasparenza rispetto alla procedura, alle motivazioni ed al quantum individuale di assegnazione dei denari del Bonus. Abolire il merito sarebbe stato l’unico passo avanti. Firmando questo CCNL, Cgil, Cisl e Uil hanno accettato la filosofia della differenziazione salariale in base al c.d. merito, lesivo della libertà di insegnamento, contro cui dicevano di lottare con lo sciopero del 5 maggio 2015!

MOBILITÀ Per i docenti ritorna il vincolo triennale, qualora abbiano ottenuto l’istituzione scolastica richiesta volontariamente”.

CARRIERA DOCENTI Infine, al termine del CCNL è anche contenuta una minacciosa dichiarazione congiunta (la n. 6) con la quale “Le parti si impegnano a prevedere una fase istruttoria che consenta di acquisire ed elaborare tutti gli elementi utili ad individuare forme e strumenti di valorizzazione nell’ottica dello sviluppo professionale dei docenti”.

Per questa firma Cgil, Cisl e Uil dovrebbero essere punite dalla categoria nelle imminenti elezioni RSU.

* * *

I COBAS parteciperanno a tali elezioni, nonostante la gara sia sfacciatamente truccata, dato che si misura la rappresentatività nazionale solo con votazioni a livello di singola scuola e, anche in questa circostanza, vengono loro negati i diritti più elementari, come quelli di libera propaganda elettorale. I sindacati concertativi, inoltre, possono disporre di migliaia di distaccati che girano le scuole e mettono candidati in lista garantendo alle future RSU che non dovranno fare niente, perché a trattare ci andranno i loro funzionari, che hanno diritto in ogni caso di partecipare alla contrattazione, anche se non hanno RSU elette!

RIFIUTATE di candidarvi, alle prossime elezioni RSU, con organizzazioni sindacali che non vi rappresentano e che hanno così pesantemente colpito la categoria e candidatevi, sostenete, presentate e votate le liste COBAS.

Che dire? Mancia elettorale e organizzazione sempre più gerarchico-aziendale della scuola. Cosa deve ancora accadere per mobilitarci?

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