Dalla vittoria referendaria alla difesa della Scuola bene comune

15 Giugno 2011

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La manifestazione al Miur

contro la Scuola-Miseria e la Scuola-Quiz

 

La straordinaria vittoria referendaria segna una svolta epocale nel nostro Paese.

Chiude 30 anni di craxi-berlusconismo, cioè di una catastrofica ideologia che ha esaltato il privato contro il pubblico, la concorrenza spietata contro la solidarietà, le gerarchie contro l’eguaglianza, l’irresponsabilità collettiva contro la difesa dei beni comuni, il familismo corrotto e amorale contro la cooperazione sociale e civile.

La netta maggioranza degli italiani/e ha detto SI non solo all’acqua pubblica e alla energia pulita ma ad una nuova tendenza “benicomunista” che privilegia il “noi” all’”io”, che richiede la massima valorizzazione dei beni comuni, dall’acqua all’ambiente, dalla scuola alla sanità, e che ha chiaro quanto sia decisivo il controllo democratico sui beni pubblici e condivisi.

Il centrosinistra che, spudoratamente, ha provato a fare proprio il successo referendario, malgrado sia stato in maggioranza, e a lungo, ostile ai quesiti referendari e alla democrazia dal basso che rappresentavano, avendo fatta propria per due decenni la filosofia liberista berlusconiana, dovrebbe aver capito che milioni di persone non hanno più intenzione di affidargli mandati per una vera socializzazione e democratizzazione dei beni comuni.

In questo spirito oggi abbiamo scioperato in tutta Italia e manifestato a Roma in difesa di quel grande e primario bene comune che è l’istruzione pubblica, immiserita e mortificata nell’ultimo ventennio con il contributo bipartisan di centrodestra e centrosinistra.

Nonostante la gran parte delle scuole fosse chiusa per le pulizie post-referendarie e molti presidi-padroni avessero fatto svolgere illegalmente gli scrutini prima del termine delle lezioni, parecchie centinaia di docenti ed ATA hanno “assediato” per ore il MIUR della ministra Gelmini, affinchè vengano cancellati i disastrosi tagli alla scuola, il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità, l’espulsione dei precari e l’utilizzo dei ridicoli quiz Invalsi per valutare scuole e docenti.

Domani lo sciopero degli scrutini proseguirà in tutta Italia (tranne Marche, Puglia e Veneto che hanno scioperato nei giorni scorsi; e Liguria e prov. di Bolzano che lo faranno il 16-17 giugno).

Dal 19 al 24 luglio i COBAS saranno a Genova per il decimo anniversario degli eventi dell’anti-G8 del 2011, per tessere, con tutte le strutture sociali, sindacali e politiche che si battono in difesa dei beni comuni e della giustizia sociale, una grande alleanza antiliberista per trasformare radicalmente il nostro Paese e le nostre istituzioni, in stretto collegamento con il più ampio movimento altermondialista che, dal Maghreb all’America Latina, lotta per “l’altro mondo possibile”.

 

 

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