IL SOSTEGNO NEGATO: PRESIDIO MERCOLEDI’ 19 GIUGNO ALLE ORE 16,00 SOTTO LA PREFETTURA IN PIAZZA CASTELLO

13 Giugno 2013

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Dopo l’eccezionale mobilitazione dei precari specializzati di sostegno delle scuole superiori per il rispetto della normativa e, soprattutto, dei ragazzi e delle ragazze diversamente abili, i problemi in Piemonte e, in particolare, nella provincia di Torino permangono.

Su questo vorremmo ci fosse molta chiarezza e, per questo motivo, stiamo preparando un percorso di lotte sindacali, politiche e giudiziarie.

In definitiva, il problema che noi e molti precari avevamo sollevato è stato risolto?

Assolutamente NO!!!

  1. NON E’ LEGALE assegnare posti di sostegno a non specializzati prima di essersi accertati dell’esaurimento delle graduatorie degli specializzati (e ciò non solo per rispettare la priorità degli specializzati, quanto per garantire un diritto sacrosanto agli alunni diversamente abili).

La normativa nazionale su questo aspetto è chiarissima ma in Piemonte, unico caso nazionale (chissà come mai!!!) è stato firmato un contratto sugli utilizzi che è peggiorativo rispetto a quello nazionale. Tale contratto firmato da Cgil, Cisl, Uil, Snals prevede all”art. 3 comma 2 Nell’ambito delle utilizzazioni a domanda, i Dirigenti degli Uffici Scolastici Territoriali potranno utilizzare i docenti, anche privi del titolo di specializzazione, su posti di sostegno eventualmente disponibili tenendo conto del titolo di studio posseduto e previo accantonamento di un numero di posti pari ai docenti non di ruolo specializzati, aspiranti alla stipula di contratti a tempo determinato, inclusi nelle graduatorie ad esaurimento” . Al contrario, il contratto nazionale prevede, al comma 2 dell’art.9 (ribadito anche dal comma 10 dell’art. 5), che: “…..Le operazioni per la copertura dei posti di sostegno, mediante utilizzazione a domanda dei docenti non forniti del prescritto titolo e titolari su posto comune, saranno disposte dopo aver accantonato un numero di posti di sostegno corrispondente ai docenti specializzati aspiranti a rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato.”

Ciò significa che, per l’utilizzo sul sostegno di personale soprannumerario, bisogna prima accantonare i posti di tutti gli specializzati presenti nelle graduatorie provinciali, sia esse ad esaurimento che d’Istituto”.

E’ evidente, quindi, a tutti/e che il contratto regionale del Piemonte è illegittimo e, ancora una volta, penalizzante nei confronti degli alunni e delle alunne diversamente abili.

E non ci si venga a dire che si accantonano i posti rispetto “allo storico” sapendo in anticipo che alcuni/e insegnati sceglieranno il posto curriculare piuttosto del sostegno: la normativa non fa riferimento ad alcuna “previsione” ma parla di un semplicissimo calcolo matematico: Se anche quest’anno dovesse ripetersi la stessa situazione, noi non staremo fermi e per prima cosa denunceremo pubblicamente e giuridicamente chi non si è attenuto alla normativa vigente.

  1. NON E’ LEGALE attribuire agli allievi diversamente abili meno ore di sostegno di cui hanno diritto in base alla diagnosi funzionale redatta dalle ASL.

Non è una novità, confermata anche all’incontro che abbiamo avuto il 23 Maggio 2013, che la Dirigente dell’AT di Torino, “abbracciando” le proposte della Fondazione Agnelli e della Caritas Italiana, intende ridurre le ore agli allievi diversamente abili perchè “alcune diagnosi sono vecchie (come se un alunno down dovesse ripetere ogni anno la visita per “verificare” il suo stato di disabilità!!!! Vergogna!!!) oppure, ancora più “drammatico” è grave che “gli allievi in carrozzina senza deficit cognitivi non ha bisogno di un insegnante ma basterebbe un educatore provinciale!!!!

E’ evidente che con queste posizioni espresse non è possibile nemmeno aprire una trattativa, non faremo mai un passo indietro su una questione che assume una valenza sociale e di civiltà del Paese in linea con i principi di uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione.

Se il riconoscimento di un numero adeguato delle ore di sostegno, secondo la diagnosi funzionale, al fine di garantire il diritto all’istruzione per gli alunni diversamente abili, verrà disatteso saremo “costretti” (in un paese civile non ci sarebbe bisogno!!) a ricorrere al Tar così come fatto da moltissime famiglie italiane.

Una delle tante sentenze a favore, la 224/13 del Tar del Lazio, ha accolto l’anno scorso il ricorso presentato da 66 famiglie: «Una vittoria che tutto sommato non stupisce. La normativa è chiara e la giurisprudenza del Tar del Lazio, che si è sempre espresso in termini positivi, è ormai consolidata. Purtroppo il Ministero continua ad operare una politica di tagli che non tiene conto dei principi basilari espressi dai giudici. La Corte Costituzionale ha già stabilito che i diritti di questi bambini non possono essere lesi da esigenze di bilancio»

  1. NON E’ LEGALE che in Piemonte, ed in particolare nella provincia di Torino, il numero delle cattedre di diritto del sostegno nelle Scuole Superiori è inferiore, in percentuale, a tutte le altre province italiane.

Su questo aspetto avevamo incentrato la nostra battaglia negli ultimi 2 anni: avevamo ottenuto, primo caso dopo 20 anni, il riconoscimento di 41 immissioni in ruolo nell’anno scolastico 2012/2013 e la promessa di “sanare” la situazioni entro 3 anni. Nella provincia di Torino mancano ben 180 cattedre di diritto perchè ci sia un sostanziale “equilibrio” tra le varie province piemontesi e i vari ordini di scuola. Ci chiediamo come mai le immissioni in ruolo su sostegno nelle Scuole Superiori ogni anno a Milano superino mediamente il 32%, a Cuneo il 33% e a Torino solo il 7%??

Tutto ciò, ribadiamo, è molto strano ed è evidente che non staremo a “guardare” per subire l’ennesima beffa. Oltre alle azioni Politico-Sindacali metteremo in atto quelle giudiziarie per tutelare il diritto al lavoro e, soprattutto, il diritto ai ragazzi diversamente abili ad avere la continuità didattica, che, nelle scuole superiori, di fatto non esiste. Perché in questa provincia il criterio di ripartizione della percentuale applicata ai posti vacanti, a norma di legge, non è intorno al 30% così come in tutte le altre provincie italiane?

E’ evidente che, in tutto ciò, c’è una grossa responsabilità dei Sindacati “concertativi” che in questi anni hanno rivolto la loro “attenzione” agli iscritti e alle “compatibilità economiche” tralasciando la sacrosanta battaglia dei precari e delle famiglie degli allievi diversamente abili.

Chiediamo il rispetto della normativa che risolva definitivamente questo “balletto di illegalità”.

Abbiamo già scritto una lettera al nuovo Ministro Carrozza per chiedere un suo intervento volto a sanare questa situazione.

I COBAS ADERISCONO AL PRESIDIO LANCIATO DAL COORDINAMENTO PRECARI SOSTEGNO E DAL COMITATO PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA MERCOLEDI’ 19 GIUGNO ALLE ORE 16,00 SOTTO LA PREFETTURA IN PIAZZA CASTELLO

PARTECIPIAMO NUMEROSI!!!!!!

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