Docenti e Ata Quota’96 Uniti al presidio del 23 agosto a Montecitorio dalle ore 9 fino al termine del consiglio dei ministri

20 Agosto 2013

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Appello dei Cobas Scuola

Docenti e Ata Quota’96

Uniti al presidio del 23 agosto a Montecitorio

dalle ore 9 fino al termine del consiglio dei ministri.

Il provvedimento per il pensionamento dei quota 96, continua ad avere rimandi e ostacoli,i politici di turno mostrano solo cialtroneria e incompetenza a partire dalla ministra Carrozza che con una sua dichiarazione dei primi giorni di luglio si era assunta l’impegno di mandare in pensione i quota 96 fin dal 1 settembre 2013, mentre oggi le sue urgenze sono indirizzate agli e-book mentre l’nizio dell’imminente anno scolastico si prospetta nel caos più totale.

In questi due mesi abbiamo assistito a vergognosi balletti di cifre tra Miur e Inps  sulla platea di coloro i quali hanno il diritto al pensionamento secondo le regole antefornero, dai 3000-3500 secondo il miur a 9000 secondo l’inps, così come si sono create enormi difficoltà per la copertura finanziaria. mentre il Consiglio dei ministri approvava celermente il provvedimento cosiddetto svuotacarceri per il quale si sono reperite risorse finanziarie molto più consistenti rispetto a quelle che servono per i quota 96.

C’è il forte rischio che anche il consiglio dei ministri del 23 agosto scorpori dal decreto D’Alia il provvedimento dei quota ’96 insieme ai provvedimenti sugli inidonei/ata/ITP e sulle cattedre di sostegno. In particolare lo scorporo del provvedimento sui quota 96 è suggerito dalla Ragioneria dello stato che con una relazione tecnica inviata tra l’altro con notevole ritardo, oltre a ipotizzare oneri finanziari gonfiati ,prevede conseguenze “sismiche” per tutto il sistema pensionistico italiano.

Secondo la Ragioneria dello stato il pensionamento dei quota ’96 è da affrontare successivamente in un decreto di revisione più complessiva della riforma Fornero.

Ci auguriamo che il governo Letta non tenga conto di tale suggerimento e che nel consiglio dei ministri del 23 agosto approvi anche il provvedimento riguardante il personale della scuola per aver riconosciuto il diritto acquisito ad andare in pensione il 1°settembre 2012 secondo l’art.59 della legge 449/97 e che la riforma Fornero ha negato.


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