Dalle lotte per contro la cattiva scuola del ddl Renzi e i quiz Invalsi, il voto ai COBAS per le elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione il 28 aprile

26 Aprile 2015

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Verso lo sciopero plebiscitario del 5 maggio, per il ritiro totale del Ddl Renzi e un decreto urgente per l’assunzione dei precari

Mentre procede l’organizzazione, per il 5 maggio, di quello che dovrebbe essere il più grande sciopero della storia della scuola italiana – indetto dai COBAS da tempo e poi fatto proprio anche da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda – che, oltre a chiudere la stragrande maggioranza degli istituti, annullerà gli insulsi quiz Invalsi alle elementari, il 28 aprile in tutte le scuole italiane si svolgeranno le elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI).
Il CSPI fu istituito nel Regno di Sardegna e confermato dalla legge Casati quale organo dell’amministrazione centrale della PI del regno d’Italia (1861), che aveva funzione consultiva in materia di Istruzione, redigeva i programmi, selezionava i candidati alle cattedre universitarie, era commissione disciplinare per docenti e studenti, ed altro. Gran parte di questi compiti, ed altri nuovi, vennero affidati anche al CSPI dell’Italia repubblicana, che dal maggio 1974 assunse il nome di Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione (CNPI), svolgendo fino alla fine del secolo non solo  funzioni di controllo sulle attività, programmi e riforme della PI ma determinando anche – tramite le sue elezioni democratiche, con liste nazionali e proporzionale pura – la rappresentatività dei sindacati e i diritti di trattativa e assemblee in orario di lavoro attribuiti a coloro che raggiungevano la soglia del 5%. Ma il primo governo Prodi di centrosinistra, il suo ministro della PI Berlinguer e i sindacati tradizionali mal sopportavano “l’intralcio” di un CNPI sui progetti di scuola-azienda, nonché la possibilità per i COBAS, formati da militanti che cnontinuano a lavorare nelle scuole e non da sindacalisti di mestiere, di avere piena libertà sindacale nelle scuole. E dunque annullarono sia la rappresentatività legata alle elezioni del CNPI (con la legge Bassanini) sia di fatto lo stesso Consiglio, re-introducendo un Consiglio Superiore che avrebbe dovuto essere “più snello” ma che dal 1999 (decreto legislativo n.233) non è mai stato costituito. Ma una sentenza del Consiglio di Stato ha imposto al MIUR di arrivare a varare il CSPI e ad organizzare elezioni nazionali per la sua effettiva costituzione, imponendo però tempi strettissimi, resi ancor più impervi a causa del silenzio generale degli organi scolastici e dei sindacati “rappresentativi” che non vogliono un organo di controllo sull’istruzione pubblica e men che meno che i COBAS possano recuperare, attraverso elezioni trasparenti, i diritti sindacali pieni, per sé e per tutti i lavoratori/trici della scuola.
Abbiamo cercato in tutti i modi di informare docenti ed Ata dell’importanza di queste elezioni, per un CSPI che, come recita il decreto legislativo che lo istituì, sia “garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale dell’istruzione” e esprima pareri vincolanti “sulle politiche e lo stato giuridico per il personale della scuola, la valutazione, i programmi scolastici, l’organizzazione generale dell’istruzione”; nonché per un meccanismo elettorale che permetta ad ognuno/a di votare per il sindacato a cui vuole siano garantiti i pieni diritti sindacali.
Ed ora invitiamo a votare  COBAS tutti coloro che non vogliono la cattiva scuola di Renzi e chiedono il ritiro del suo ddl; coloro che rifiutano la scuola-azienda con superpoteri assegnati a presidi-padroni (con il loro staff di capetti) che assumono e licenziano, premiano e puniscono docenti ed Ata; quelli/e che non vogliono la scuola-quiz in cui si valutano scuole, docenti e studenti con i ridicoli indovinelli Invalsi, e che sono stufi della scuola-miseria , con i contratti di docenti ed Ata bloccati, il taglio dei finanziamenti alle scuole e i soldi pubblici dati alle scuole private. I COBAS in questi anni sono stati in primissima fila in tutte le lotte contro queste degenerazioni della scuola pubblica, contro il suo immiserimento materiale e culturale, così come, unici, sono stati nel cuore delle lotte degli “inidonei”, dei Q96, degli ATA precari, dei lavoratori/trici delle scuole in carcere, delle modelle viventi e dei docenti di materia alternativa, contribuendo in maniera determinante ad alcune vittorie importanti. E anche in quest’ultimo periodo abbiamo promosso lo sciopero del 5 maggio (per tutta la categoria; nonché quelli del 6 alle elementari e del 12 alle superiori per boicottare i quiz), esercitando una forte pressione che ha spinto anche gli altri sindacati “rappresentativi” a contribuire ad uno sciopero che al momento si annuncia plebiscitario e senza precedenti.
E infine votare COBAS alle elezioni CSPI significa anche permetterci di riaprire il conflitto con il MIUR e il governo per il riconoscimento della rappresentatività dei COBAS e la restituzione dei pieni diritti sindacali (a partire da quelli di contrattazione e di assemblea in orario di lavoro) a noi e a tutti i docenti ed Ata che non si sentono rappresentati dai sindacati “monopolisti” e concertativi.

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