17 Agosto 2012

Il 7 agosto è stato definitivamente approvato alla Camera il D.L. 6 luglio 2012, n.95 sulla cosiddetta “spending review”, che … oltre a tutto il resto, rappresenta un pesante attacco al reddito e ai diritti dei precari della scuola. L’art. 5 comma 8 dispone che, nel Pubblico Impiego, “le ferie, i riposi e i permessi …

19 Giugno 2012

Riuscitissima manifestazione oggi, 19 Giugno 2012, sotto la Prefettura di Torino. Il comitato insegnanti precari di Sostegno, numerosi Coordinamenti di Genitori, i Cobas e la Flc Cgil hanno dato vita ad un presidio, svoltosi contemporaneamente anche in altre città italiane, per rivendicare il diritto allo studio dei ragazzi diversamente abili, affinchè il sostegno non diventi …

16 Giugno 2012

Cari/e,

Martedì 19 Giugno si terrà a Torino una importantissima manifestazione sotto gli uffici della Prefettura di Torino alle ore 17.

 

Chiediamo il ritiro del decreto direttoriale n.7 che vuole “riconvertire” il personale in esubero in insegnanti di sostegno.

Tale decreto, nel tentativo (!!!) di dare una soluzione al problema della collocazione dei personale in esubero, crea un danno diretto ai docenti di sostegno specializzati attualmente in attesa di ruolo e agli alunni in situazione di handicap. Ancora una volta, ci troviamo di fronte alla vanificazione dei contenuti virtuosi di una normativa attraverso azioni amministrative tese a creare soluzioni provvisorie.

Non è in questione la necessità di dover dare una risposta al problema della collocazione dei docenti resi in esubero dall’ultima Riforma della Scuola, ma la scelta di operare tale soluzione ai danni di alunni già svantaggiati e di altri docenti (i docenti di sostegno precari), producendo un’altra emergenza sociale.

Il corso istituito dal decreto direttoriale è di un livello decisamente inferiore a quelli seguiti dagli attuali specializzati, la sua frequenza è per metà on-line (e tolto il numero di assenze consentite, la frequenza reale si riduce a ben poca cosa), il suo essere gratuito e alternativo al possibile licenziamento lo rende ben lontano dall’essere un corso motivante, il suo essere destinato a tutto il personale in esubero rende evidente come gli alunni in situazione di handicap siano intesi come valvola di sfogo a problemi politici e sociali, come se loro non ne avessero abbastanza di problemi.

La dicitura della specializzazione rilasciata da questo percorso è diversa da quella ottenuta tramite SSIS e TFA: essa è “specializzazione in attività di sostegno”, mentre gli attuali docenti di sostegno posseggono una “specializzazione in attività didattiche di sostegno”. Ma c’è da temere che tale differenza non sia interpretata come una reale differenza nei ruoli, anche se contiene una differenza sostanziale nelle competenze e nella professionalità, e che i docenti riconvertiti con questo corso vengano collocati al posto di un docente realmente specializzato.

La prima volontà del Ministro è chiaramente quella del “dividi et impera” (utilizzata negli ultimi 15 anni con risultati ottimi per i vari Governi!!!)

Per evitare queste spaccature tra colleghi fortemente penalizzate dalla riforma Gelmini, cioè tra personale in esubero e personale precario di sostegno, i Cobas Scuola hanno lanciato delle proposte e a porre delle domande.

  • In primo luogo bisogna ricordare a tutti che anche nella scuola pubblica esiste il licenziamento. Non è vero, quindi, che i corsi suddetti saranno “volontari”: chi non parteciperà sarà messo in mobilità per 3 anni e poi licenziato. Non è uno scandalo che tutti i docenti delle classi di concorso in esubero si siano iscritti.

  • Se il dott. Chiappetta (quello che ha firmato il decreto direttoriale) è davvero preoccupato per la sorte della scuola italiana e per gli allievi diversamente abili fino a dichiarare che c’è bisogno sempre di più di personale specializzato in sostegno, ci chiediamo perché non iniziare ad eliminare definitivamente le cattedre di “fatto” e immettere da subito in ruolo le migliaia di docenti specializzati che hanno “finanziato” per anni le università per ottenere il famoso titolo. Siamo sicuri, dott. Chiappetta, che questo corso serve a migliorare la qualità della scuola e dell’insegnamento del sostegno e non a “ricollocare” il personale in esubero e, quindi, a risparmiare??

  • Dove è finito, Ministro Profumo, l’organico funzionale di cui molto spesso Lei ha parlato? Avevamo ragione a dire che c’era una evidente continuità tra Lei e la Gelmini? Che l’unico obiettivo per Lei, come per la Gelmini, fossero i risparmi e, quindi, i tagli al personale scolastico? E’ così che vuole risolvere i problemi della scuola pubblica italiana?

Noi pensiamo che i tagli effettuati in questi anni, soprattutto tra il personale ITP, abbiano rovinato ciò che di buono c’era nell’istruzione tecnica e professionale: l’attivività laboratoriale.

Se si vuole davvero il bene della scuola pubblica si faccia un passo indietro, si abolisca la “controriforma” Gelmini e i 150.000 tagli effettuati in 3 anni.

Se invece, come dice Chiappetta, questi corsi servono a specializzare nuovi insegnanti perché aumenta la “richiesta”, fate un corso “vero” che specializzi i docenti in esubero ma, per favore, utilizzateli come risorsa in più nella scuola di ultima titolarità senza intaccare l’organico di sostegno. Questa si che potrebbe essere una soluzione a favore degli allievi diversamente abili!!!

Ci batteremo affinchè non nasca una nuova “guerra” tra il personale della scuola portando avanti una proposta che potrebbe, invece, “saldare” le posizioni:

  • Ritiro del Decreto direttoriale n.7

  • Restituzione dei 150.000 posti tagliati in 3 anni (parola d’ordine sbandierata dalle OOSS sino a quando sono stati presenti il governo Berlusconi e la ministra Gelmini, ora totalmente abbandonata!!!);

  • Immissione in ruolo dei precari specializzati su tutti i posti di sostegno vacanti e disponibili, già dal prossimo anno

  • Costituzione dell’Organico Funzionale

  • Utilizzazione dei docenti in sovrannumero come risorsa in più nella scuola di ultima titolarità senza intaccare l’organico di sostegno.

 

7 Giugno 2012

I Cobas Scuola aderiscono alla mobilitazione indetta dal comitato precari di sostegno. Rilanciamo la nostra piattaforma e le nostre proposte per rivendicare il lavoro e il diritto all’istruzione per tutti/e. Piattaforma Cobas Scuola Piattaforma comitato precari e associazioni genitori Foglio raccolta firme Lettera per genitori  

16 Maggio 2012

Abbiamo avuto ragione, lo abbiamo scritto più volte e, finalmente, abbiamo ottenuto una “promessa” che vorremmo già considerare una grande vittoria per i Cobas Scuola di Torino e per tutti i precari di sostegno delle scuole Superiori che da Settembre di quest’anno si sono mobilitati per “rivendicare” il sacrosanto diritto delle immissioni in ruolo.

Un po’ di cronistoria: a Torino, da sempre, le cattedre di sostegno delle scuole superiori venivano considerate solo come cattedre di fatto. Tutto ciò perchè, ancora nel 2011, vigeva l’idea che nelle scuole superiori si iscrivessero pochissimi allievi diversamente abili. Era evidente che tutto ciò non rappresentava l’effettiva reatà delle cose, anzi negli ultimi 10/15 anni i dati confermavano (anche grazie all’innalzamento dell’obbligo scolastico) che c’era una nettissima inversione di tendenza.

Nessuno aveva considerato ciò, in questi ultimi anni continuava il trend che penalizzava il sostegno delle scuole superiori: 10, 12 al massimo 14 immissioni in ruolo per anno scolastico (che significava, mediamente, 3 immissioni in ruolo per ogni ambito disciplinare) contro le 60/100 immissioni negli altri ordini di scuola.

A Settembre 2011 i Cobas Scuola di Torino assieme ad un gruppo “combattivo” di docenti precari di sostegno hanno intrapreso una lunga battaglia per la “legalità” e, hanno iniziato a bloccare le nomine annuali di sostegno per “rivendicare” la legge che impone ai dirigenti provinciali di nominare sulle cattedre di sostegno prima tutti i docenti specilaizzati (di ruolo e non) e poi i soprannumerari

La “lotta” finisce nel migliore dei modi, il balletto di cattedre assegnate ai ragazzi e alle ragazze diversamente abili avviene, anche se in ritardo, seguendo la normativa.

Bisognava però andare avanti e dimostrare all’amministrazione che negli ultimi anni erano stati commessi degli atti illegittimi a sfavore dei docenti precari di sostegno delle scuole superiori.

Abbiamo indetto sit-in, abbiamo incontrato più volte i dirigenti dell’UST e dell’USR e alla fine abbiamo ottenuto quello che abbiamo sempre rivendicato.

Oggi, 16 Maggio, in occasione del presidio indetto sotto gli uffici dell’UST di Torino, abbiamo incontrato la dirigente provinciale dott.ssa D’Alessandro che, preso atto delle illegalità che si erano verificate negli ultimi anni, ci ha comunicato ufficialmente la sua volontà ad invertire la tendenza: già dal prossimo anno scolastico le cattedre di “diritto” (destinate, quindi ad una eventuale immissione in ruolo) del sostegno delle scuole superiori saranno almeno 40 ed è sua volontà “ridare” le cattedre sottratte entro 3 anni scolastici.

Esprimiamo, quindi, la nostra soddisfazione perchè è una grande vittoria di tutti/e i/le precari/e che in questi mesi si sono mobilitati/e e hanno portato avanti, assieme ai Cobas Scuola di Torino e ai comitati dei genitori, una fondamentale battaglia di civiltà.

Ma, a questo punto, vorremmo sapere perchè negli anni precedenti nulla è stato fatto per risolvere la situazione, perchè i sindacati cosiddetti “rappresentativi” hanno fatto di tutto per coprire le illegalità.

Ci auguriamo, inoltre, che nessuno intenda le cattedre di sostegno come una valvola di sfogo per porre rimedio ai vari tagli sull’organico. Ci auguriamo che nessuno ritenga che il sostegno sia una professione da dequalificare. Ci auguriamo che nessuno pensi che gli alunni diversamente abili e i loro genitori siano categorie già così sature di problemi da affrontare, da non essere in grado di rivendicare un proprio diritto, tanto da poterlo disconoscere. Ci auguriamo che nessuno pensi che: “tanto quel ragazzo li’….”.

Per questo motivo pensiamo che la mobilitazione di questi due mesi abbia prodotto solo un piccolo, ma significativo, risultato: significativo perchè è evidente che solo la lotta porti qualche successo, piccolo perchè le promesse sono ancora da verificare (anche se riconosciamo la positiva impostazione della Dott.ssa D’Alessandro).

Vorremmo, però, chiarire che la nostra non è, e non deve trasformarsi, una guerra tra poveri; la nostra proposta era, e sarà, sempre chiara:

  • Restituzione dei 150.000 posti tagliati in 3 anni (parola d’ordine sbandierata dalle OOSS sino a quando sono stati presenti il governo Berlusconi e la ministra Gelmini, ora totalmente abbandonata come richiesta);

  • Utilizzazione dei docenti in sovrannumero come risorsa in più nella scuola di ultima titolarità senza intaccare l’organico di sostegno;

  • Immissione in ruolo dei precari specializzati su tutti i posti di sostegno vacanti e disponibili, già dal prossimo anno;

 

 

 

 

6 Maggio 2012

No alla scuola-quiz, no ai Signori Invalsi. La scuola sciopera il 9 maggio alle Elementari, il 10 alle Medie, il 16 alle Superiori

 

3 Maggio 2012

Riconversione del personale in esubero su posti di sostegno:Soluzione inaccettabile Per l’immissione in ruolo sui posti di sostegno, già dal prossimo anno, dei precari specializzati e l’utilizzo del personale in esubero, nella scuola di titolarità, come risorsa aggiuntiva.   Scarica Volantino Cobas Scarica Volantino Comitato Precari    

Riconversione del personale in esubero su posti di sostegno:Soluzione inaccettabile Per l’immissione in ruolo sui posti di sostegno, già dal prossimo anno, dei precari specializzati e l’utilizzo del personale in esubero, nella scuola di titolarità, come risorsa aggiuntiva.   Scarica Volantino Cobas Scarica Volantino Comitato Precari    

26 Aprile 2012

Si avvicinano le date per la “somministrazione” dei Test Invalsi. I Cobas scuola, oltre ad aver dichiarato lo sciopero per chi non vuole affrontare eventuali procedure giuridiche con i dirigenti (più realisti del re), hanno da tempo avviato una campagna contro l’obbligatorietà dei test. Chi non aderirà allo sciopero potrà consegnare questa dichiarazione di non …

16 Aprile 2012

I Signori Invalsi e il MIUR, dopo furbate, figuracce e balletti di date per ostacolare la protesta e gli scioperi di insegnanti, studenti e genitori contro i loro ridicoli quiz, hanno deciso definitivamente le date delle prove a indovinelli: il 9 e l’11 maggio alle Elementari, il 10 alle Medie e il 16 alle Superiori, che sono state allontanate dalle altre (dovevano svolgere le prove l’8) per il timore che le proteste vi abbiano notevole visibilità anche grazie agli studenti insieme ai quali manifesteremo e che quindi, poste all’inizio, facessero da traino agli altri settori.

Dunque, i COBAS invitano docenti ed ATA a scioperare per l’intera giornata il 9 maggio alle Elementari, il 10 alle Medie e il 16 alle Superiori per protestare contro una scuola-quiz e una scuola-miseria che distruggono materialmente (tagli di scuole e posti di lavoro, “dimensionamenti” selvaggi, licenziamenti di precari, blocchi di stipendi e scatti di anzianità, furto di pensioni, riduzione degli investimenti) e culturalmente l’istruzione, riducendola a infarinatura di nozioni general-generiche e trasformando i docenti in addestratori ai quiz, che preparino gli studenti ad una futura manovalanza precaria e indifesa. Inoltre, il 16 maggio insieme a varie strutture studentesche organizzeremo manifestazioni provinciali nelle principali città italiane.

Ricordiamo che i quiz Invalsi non sono obbligatori per i docenti e per gli studenti, nonostante la frasetta inserita arbitrariamente nel Decreto Semplificazioni che li giudica “attività ordinaria”. Ogni attività “ordinaria” al di fuori delle lezioni e dei Collegi docenti o Consigli di classe (ad es. gite scolastiche) va decisa dagli Organi collegiali, non va svolta necessariamente in orario di servizio e non comporta alcun obbligo per docenti, ATA o studenti.

Diffidiamo infine i presidi dal sostituire gli scioperanti facendo ad esempio gestire ad altri i quiz durante le ore in cui il docente in sciopero avrebbe avuto lezione nella tale classe. Una azione del genere, configurandosi chiaramente come attività anti-sindacale, provocherebbe da parte nostra la denuncia alla magistratura dei suoi responsabili.

 

 

 

13 Marzo 2012

Elezioni RSU: le liste COBAS al 24% in 1110 scuole di 74 province Nonostante l’oligarchia sindacale “rappresentativa” abbia imposto, per l’ennesima volta, elezioni RSU con modalità altamente anti-democratiche, riducendo anzi ulteriormente gli spazi di agibilità per chi non gode del loro monopolio, il grande impegno volontario (i COBAS non hanno né distacchi, né sindacalisti di …

26 Febbraio 2012

Esci dal guscio… Alle elezioni RSU del 5-6-7 marzo Vota COBAS  

16 Febbraio 2012

Caro Ministro Profumo,

bastava scorrere il dizionario alla lettera “o”

Note sulla Circolare Circ. n. 99 del 13/02/1012 inviata alle scuole dall’A.T. di Torino con oggetto “Somministrazione e correzione delle prove Invalsi”

 

Ci risiamo con gli assist del MIUR ai solerti presidi della scuola italiana: Profumo ha inserito un breve inciso sulla faccenda INVALSI nel decreto sulle semplificazioni, ma anziché semplificare, ha nuovamente ingarbugliato la matassa, inguaiando ancor di più i presidi.

La partita sull’obbligatorietà dei quiz INVALSI, da quando i Cobas l’hanno posta con forza, si dà in questi semplici termini: nessuna attività aggiuntiva (cioè non prevista dal contratto nazionale come obbligo di servizio) può essere ritenuta obbligatoria per i docenti.

Eppure erano anni che i presidi, braccio operativo della didattica di regime emanata dal MIUR (Berlinguer e Moratti prima, Fioroni poi, la Gelmini ieri l’altro, Profumo oggi e forse domani), convincevano le maestre delle elementari che le prove dovevano essere considerate obbligatorie. Questo per alcuni anni, mentre, a bassa intensità, i quiz come fatto ineluttabile si diffondevano nella scuola elementare……………

 

Dopo il fallimento dei due progetti sperimentali (VSQ e “Valorizza”) presentati dalla Gelmini e bocciati in moltissime scuole d’Italia, solo attraverso l’invio forzato di “esperti” entrati nei Collegi Docenti per “supportare” i dirigenti e far passare la sperimentazione, il MIUR ha racimolato una trentina di scuole con le quali stanno portando avanti le sperimentazioni. Il progetto “Valorizzaperò, basato sul ridicolo metodo “reputazionale” (pagelle sui prof. date da studenti e genitori) è stato definitivamente accantonato (dopo essere costato a noi tutti contribuenti fior di quattrini ottenuti dai tagli ai nostri stipendi conseguenti al blocco degli scatti). Ciononostante si cercano 300 scuole in tutta la penisola che partecipino al “nuovo” progetto e, tra queste, le scuole del sud che verranno scelte (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania), saranno finanziate con i soldi dei PON “Competenze per lo sviluppo” finanziati dalla UE, sottraendo alle altre soldi che sino ad ora erano destinati a tutte. Di novità il progetto ne contiene davvero poche; le uniche sembrano…………………..

 

 

 

Il progetto di legge Aprea- Formigoni “MISURE PER LA CRESCITA, LO SVILUPPO E L’OCCUPAZIONE”, con il quale in  Lombardia si  vuole consentire la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi, non è altro che l’attuazione in formula piena dell’Autonomia scolastica e della Regionalizzazione dell’istruzione, previste nel 1997 e nel 2001 dal centro-sinistra, ( art 21 L 59/97 Autonomia scolastica- Cambiamento del Titolo V della Costituzione -2001). Da quando tale trasformazione è stata avviata, le regioni hanno presentato richieste sempre più pressanti in merito alla sua piena applicazione e lo stesso sistema scolastico integrato oggi vigente ( stato-privato-regioni,che cogestiscono l’istruzione), non è niente altro che il risultato di tale cambiamento……

 

 

15 Febbraio 2012

In questi ultimi giorni i sindacati della Triplice e altri sostenitori della scuola-azienda e della scuola-quiz si stanno vantando di aver bloccato l’orrenda sperimentazione gelminiana (fatta propria il 7 dicembre anche dal neo-ministro Profumo) Valorizza, che prevedeva premi in denaro e in seguito differenziazioni gerarchiche e salariali tra docenti utilizzando il grottesco metodo reputazionale. Ad assegnare le “pagelle” agli insegnanti avrebbe dovuto essere un improponibile nucleo di valutazione, composto dal preside e da due docenti eletti dal Collegio (con la supervisione del presidente del Consiglio di Istituto), utilizzando, per distribuire premi salariali, anche i giudizi interessati di genitori e studenti sui propri docenti, e una ridicola scheda di autovalutazione in cui gli insegnanti dovevano auto-incensarsi su quanto sono bravi a spiegare, a coinvolgere le classi, ad avere un eccellente rapporto con le famiglie………………………………