9 Settembre 2011

PRESIDIO SOTTO GLI UFFICI DELL’USP DI TORINO, VIA COAZZE 18, PER

LUNEDÌ 12 SETTEMBRE 2011 ALLE ORE 15,00

 

Una delegazione sarà ricevuta dal dirigente scolastico provinciale; sarà consegnato un documento di denuncia sulle illegittimità effettuate dall’USP torinese, con richiesta di spiegazioni e risposte chiare.

 

Non ci accontenteremo, però, di semplici promesse: è nostra intenzione far rispettare la normativa e annunciamo da subito una mobilitazione permanente fino a quando tutto sarà chiarito.

 

Insegnanti precari specializzati sostegno Superiori                                                                                             Cobas scuola Torino

 

 


5 Settembre 2011

Incontriamoci VENERDI’ 9 SETTEMBRE alle ore 17,00 presso la sede Cobas di Via San Bernardino 4 a Torino per discutere le azioni da intraprendere e chiedere al più presto un incontro ufficiale con il dirigente scolastico provinciale.

2 Settembre 2011

Comunicato Stampa Cobas Scuola Torino

Dopo l’eccezionale risposta dei precari specializzati di sostegno delle scuole superiori ai nostri appelli alla mobilitazione per il rispetto della normativa e, soprattutto, dei ragazzi e delle ragazze diversamente abili, l’USP di Torino ha pubblicamente riconosciuto l’errore ma, di fatto, non ha mantenuto gli impegni presi con la delegazione sindacale per il recupero di tutte le cattedre assegnate ai docenti non specializzati

Su questo vorremmo ci fosse molta chiarezza anche perchè abbiamo letto, in questi due giorni, varie versioni date ai giornali anche da rappresentanti sindacali che non sono stati presenti a questa due giorni estenuante.

Ecco i fatti: i Cobas Scuola Piemonte, già il 30 Agosto, si presentano alle convocazioni degli ambiti disciplinari AD01 e AD04 consegnando un volantino che spiegava la situazione delle cattedre in Piemonte e l’incredibile differenza tra i criteri adottati in tutte le altre provincie e quelli adottati a Torino sia per le immissioni in ruolo che per gli utilizzi degli insegnanti soprannumerari.

Il giorno seguente, 31 Agosto, come prevedibile, i colleghi precari specializzati degli ambiti AD02 e AD03, nel rispetto della normativa, chiedono di incontrare il dirigente provinciale dell’USP per avere spiegazioni sulle cattedre “sparite”………………………………………………

 

Scarica il Comunicato Stampa

 

 

7 Luglio 2011

Trionfa la scuola-miseria: blocco di contratti e scatti a tutto il 2014, attaccati i docenti inidonei e sostegno, migliaia di licenziamenti tra i precari

 

4 Luglio 2011

Alla mattina del 3 luglio un popolo di cinquantamila persone scendeva in corteo – con i 23 sindaci No Tav – dal forte di Exilles alla centrale elettrica di Chiomonte, dove centinaia di poliziotti in assetto di guerra bloccavano l’accesso alla Maddalena, cioè al cantiere imposto con la violenza distruggendo il Presidio Notav di Clarea.

Ma i valligiani ben conoscono i loro sentieri e la lezione partigiana. Sul versante opposto alcune migliaia di manifestanti, valsusini, militanti di movimenti venuti da tutta Italia, anche da Spagna e Francia, operai e studenti (ma quali Black-block… quelli inventati da mass media ?!) mettevano in atto l’annunciato assedio del cantiere: da una parte salivano da Giaglione, liberavano il presidio Clarea superando le recinzioni e la militarizzazione dell’area, mettevano l’assedio al cantiere mentre un’altra parte scendeva dalla montagna di Ramat e assediava il cantiere su altri lati.

Da che parte è la violenza ? Centinaia di candelotti lacrimogeni con gas criminali sono stati sparati mirando ad altezza d’uomo ferendo gravemente in testa e all’inguine. Altri feriti ricoverati riportano traumi lacero-contusi al capo, setto nasale fratturato e mani spaccate. I ragazzi fermati sono stati poi picchiati anche con tubi di ferro, mentre posti di blocco delle “forze dell’ordine” hanno più volte tentato di impedire il passaggio dell’ambulanza per soccorrere i feriti.

Anche sul corteo giunto alla centrale elettrica sono piovuti lacrimogeni, e non solo sparati in aria per far desistere dal primo riuscito sfondamento della griglia di separazione, ma mirati poi al gruppo fotografi che stava riprendendo più in alto e addirittura all’altro lato del fiume dove c’erano famiglie con i bambini.

La violenza vera è la devastazione che si vuole perpetrare sulla Valle e sulla sua economia e sulla salute dei valligiani, complice l’Unione Europea (l’Europa dei banchieri e dei padroni, non certo quella che speravano i lavoratori) a fini di colossale business profitto in odore di mafia, perché questo solo è l’Alta Velocità, opera che già si rivela inutile e tanto più tra vent’anni si rivelerà superata.

La servile disinformazione mediatica, fatta di menzogna e di montatura di immagini strumentalizzate- non riuscirà a dividere il popolo della valle ed il movimento Notav. E’ da dieci anni che ce la menano con questa divisione tra buoni e cattivi, ma il composito popolo Notav sta sempre asserragliato insieme.

I Cobas sono a fianco e dentro la resistenza della Valle, sono orgogliosi di far parte del movimento Notav e continueremo a batterci per l’autodeterminazione di ogni popolazione nelle lotte per il “Bene Comune”.

 

4 luglio 2011 Confederazione Cobas


21 Giugno 2011

Cari colleghi/e, ve lo avevamo detto, ripetuto e urlato in tutte le lingue. Avevamo distribuito tutto il materiale necessario per spiegare la assoluta cialtroneria e distruttività dei quiz Invalsi (e i “geni” Cristanini, direttore, e Ricci, general manager – si fa per dire – si sono molto offesi perché così chiamavamo i loro poderosi strumenti per valutare la scuola).

 

Abbiamo dimostrato poi, anche ricorrendo alla magistratura, che il boicottaggio di questa colossale buffonata era perfettamente legale e l’abbiamo organizzato dando a tutti voi la possibilità di evitare il collaborazionismo con questo ulteriore tentativo di immiserire e ridicolizzare la nostra scuola.

 

Dopo essere riusciti a far esplodere il caso su tutti i mass-media, malgrado la maggioranza di voi alla fine si sia prestata a far svolgere la pagliacciata, per timore forse dei presidi-padroni che vi minacciavano (ma di che?), abbiamo organizzato lo sciopero degli scrutini e la manifestazione nazionale a Roma per denunciare l’incredibile decisione gelminiana di triplicare i finanziamenti per l’Invalsi del prossimo anno, al fine di introdurre gli indovinelli pure all’esame di Maturità e per richiedere la cancellazione di questo umiliante meccanismo a tutti i livelli, esame di terza Media compreso. Non si può dire che la vostra partecipazione sia stata esaltante.

 

Cosi, ieri e oggi parecchi di voi hanno pagato di persona il mix di arroganza e cialtroneria che il governo, la ministra Gelmini, il MIUR e il “geniale” Invalsi – oltre a tanti illustri opinionisti che ci hanno spiegato quanto fossimo retrogradi noi COBAS che ci opponevamo alle sorti splendide e progressive dell’Invalsi – ci hanno somministrato negli ultimi mesi.

 

Molti/e di voi hanno passato ieri anche 14 ore a scuola per la pagliacciata degli indovinelli, scoprendo in nottata o in mattinata che i “geni” dell’Invalsi (quelli che pagano i loro maldestri collaboratori 5 euro a quiz “valido”) avevano fatto un casino indegno e sbagliato le griglie di valutazione e dunque il punteggio per alcune prove di italiano e di matematica. Cosicchè, vi è stato chiesto di tornare oggi a scuola per rifare le prove con le griglie corrette o per “addomesticare” i risultati di ieri. Qualcuno/a di voi ha avuto il buon gusto di mandare al diavolo gli arroganti presidi-padroni, rifiutandosi di tornare e invitando i suddetti “manager” a far ricorso alle loro “abilità”, chiamando magari in aiuto i “geni” Invalsi.

 

Ma quasi tutti/e purtroppo hanno ri-lavorato tutta la giornata di oggi per mettere riparo alla cialtronaggine e all’arroganza ministeriale e quizzarola.

 

Perché ci rivolgiamo a voi, invece di limitarci ad inveire più di quanto abbiamo già fatto contro Gelmini, il MIUR, i “geni” Invalsi e gli opinionisti che ci hanno accusato di rifiutare la “valutazione” (e da questi “attrezzi” ci dovremmo far valutare?)?

 

Perchè siete voi, cari colleghi/e, che potete affossare questa gigantesca cialtroneria, come avreste già potuto ultimamente.

 

Scottati da questa infelice esperienza, potrete rifarvi a settembre, quando con un semplice voto in Collegio Docenti – visto che i COBAS hanno dimostrato che è obbligatorio il pronunciamento del Collegio per svolgere i quiz in orario di servizio – potrete bocciare una volta per tutte la “somministrazione” dei quiz. Se poi ci darete una mano, elimineremo anche i quiz all’esame di Terza Media e ne impediremo, con l’aiuto degli studenti, l’introduzione all’esame di Maturità.

 

Sicuri che non vogliate ripetere pure il prossimo anno l’allucinante esperienza di questi giorni estendendola magari anche alla Maturithttp://www.cobascuolatorino.it/administrator/index.php?option=com_media&view=images&tmpl=component&e_name=textà, contiamo di trovarvi al nostro fianco fin da settembre e vi esprimiamo comunque la solidarietà per le pene di queste ultime 48 ore.

 

8 Giugno 2011

Uno sciopero e un voto in difesa dei beni comuni

Dopo il successo della prima fase della battaglia contro la scuola-quiz modello Invalsi, i COBAS hanno indetto lo sciopero degli scrutini per il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov. Bolzano (16-17 giugno). Oltre a iniziative in altre città, il 14 manifesteremo a Roma davanti al MIUR a partire dalle ore 10.


Uno sciopero e un voto in difesa dei beni comuni

Dopo il successo della prima fase della battaglia contro la scuola-quiz modello Invalsi, i COBAS hanno indetto lo sciopero degli scrutini per il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov. Bolzano (16-17 giugno). Oltre a iniziative in altre città, il 14 manifesteremo a Roma davanti al MIUR a partire dalle ore 10.


24 Maggio 2011

Dopo il successo della prima fase della battaglia contro la scuola-quiz, siamo al secondo tempo della partita, con lo sciopero degli scrutini indetto dai Cobas per il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov.Bolzano (16-17 giugno).

Sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, l’apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, l’inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea. In continuità con la lotta di questi giorni sarà anche uno sciopero per la fine della pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione, l’eliminazione degli indovinelli nell’esame di Terza Media e per impedire l’introduzione dei quiz anche nell’Esame di Maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato da Gelmini.

E contro questo sciopero si stanno scatenando i presidi-padroni per danneggiare una agitazione che mettera’ in forse i tempi di scrutini ed esami, visto il sovrapporsi dei Referendum (12 e 13 giugno) che bloccheranno le attività delle scuole proprio nella fase finale della ‘valutazione’. La fantasia dei “dittatori scolastici” si sbizzarrisce ancora una volta e nella logica padronale che li fa sentire proprietari delle scuole, in dispregio degli organi collegiali, degli studenti e delle famiglie, essi vorrebbero decretare in assoluta solitudine  l’anticipazione del termine delle lezioni, buttando studenti ed insegnanti fuori dalle aule a volte addirittura dal 1° giugno, con la connivenza del MIUR e degli Uffici scolastici regionali e provinciali che fingono di non vedere.

Ma se i presidi-padroni si adeguano alla svendita della scuola pubblica e se fanno sostenitori, i Cobas non ci stanno ed hanno inviato ad essi, agli Uffici scolastici Regionali, a quelli provinciali formale diffida, invitando i presidi che hanno anticipato la data degli scrutini e/o il termine delle lezioni, a ristabilire la legalita’ delle operazioni.

E’ fuorilegge, oltre che antisindacale, ogni spostamento degli scrutini a prima della fine delle lezioni (cosi’ come stabilita nel calendario scolastico per le singole Regioni) per di impedire o limitare il diritto di sciopero: dunque i Cobas, oltre a diffidare i presidi che fanno i padroni,  invitano gli Organi collegiali a non assumere delibere in tal senso, che, oltre ad attaccare il diritto di sciopero, non rispettano il diritto degli alunni/e all’intero anno scolastico e a una corretta valutazione solo alla fine reale di esso.

In sede sono disponibili i Manifesti

 

14 Maggio 2011

Si è concluso oggi con grande successo il primo tempo della partita contro gli ignobili quiz Invalsi e la scuola ad indovinelli. L’indignazione contro questa degenerazione dell’insegnamento si è espressa in mille forme da parte dei docenti, degli studenti, dei genitori: alle superiori almeno il 20% della categoria e degli studenti si è sottratto a ricatti e minacce (il dato fornito da Gelmini è ridicolo: si riferisce solo alle 2000 classi-campione, con circa 50 mila studenti, dove i quiz sono stati gestiti dagli ispettori ministeriali; ma è tra gli altri 2 milioni e 150 mila che si è svolta la protesta); alle medie e alle elementari le cifre sono state minori perché molti Collegi avevano deliberato ad inizio anno o perché i quiz Invalsi sono stati imposti come obbligatori alla prova di Terza Media, ma comunque il malcontento è stato diffusissimo. Un ruolo assai negativo lo hanno giocato in tante scuole i presidi-padroni, convinti oramai dal MIUR di essere i proprietari degli istituti e di poter cancellare gli organi collegiali. Questi DS (dittatori scolastici) ne hanno fatte di tutti i colori per costringere docenti e studenti a svolgere i grotteschi e distruttivi quiz, che insultano la scuola pubblica e ogni didattica di qualità e che vorrebbero annullare ogni serio insegnamento per addestrare gli studenti a indovinelli da Settimana Enigmistica. A tanti docenti è stato impedito fisicamente di entrare nelle proprie classi, alcuni hanno addirittura dovuto chiamare i carabinieri per poter fare lezione, altri sono stati sostituiti da bidelli ed addetti di segreteria. Gli studenti sono stati spesso ammassati in aula magna, dove qualche docente servizievole ha “somministrato” l’amara medicina; in molte scuole sono usciti dalle classi o hanno consegnato in bianco; e in altrettante, i presidi-padroni hanno minacciato gli studenti che non svolgevano i quiz di “denuncia penale” o addirittura li hanno sospesi in massa. Perseguiremo legalmente queste orripilanti forme di “fascismo scolastico”: e d’ora in poi tali dichiarazioni di guerra ai docenti, agli studenti e alla democrazia avranno adeguate risposte sindacali e politiche. Tanti genitori, infine, hanno tenuto i figli a casa per non sottoporli al grottesco carrozzone quizzarolo. Comunque, malgrado l’indegna esibizione di muscoli dei nuovi padroni e il gravissimo deficit di democrazia sindacale, che ci ha impedito di svolgere assemblee nelle scuole, la nostra campagna ha smascherato la colossale truffa. Tutti i mass-media hanno dato grande spazio ad un argomento non semplice per i non-addetti ai lavori, con editoriali, interviste, pagine di commenti e valutazione, ove, in gran parte si è espressa la preoccupazione generale per l’avanzare di una scuola-miseria supportata dalla scuola-quiz. E con questo conforto ci prepariamo ai Collegi di settembre, ove chiederemo ai docenti di rifiutare in massa i quiz in orario scolastico.

Ma prima c’è il secondo tempo della partita e si giocherà a giugno durante lo sciopero degli scrutini da noi indetto, che si svolgerà il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov.Bolzano (16-17 giugno).

Sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, per l’apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, per l’inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, per l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea. E in continuità con la lotta di questi giorni sarà anche uno sciopero per la fine della pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione e la eliminazione degli indovinelli nell’esame di Terza Media e per impedire l’introduzione della prova a quiz anche nell’Esame di Maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato da Gelmini.



11 Maggio 2011

Ci siamo: il carrozzone Invalsi, con le ruote a terra, e i presidi-padroni hanno provato con minacce, imbrogli e blandizie a far svolgere nelle scuole gli ignobili, grotteschi e distruttivi quiz Invalsi, che insultano la scuola pubblica, ogni didattica di qualità, la professionalità dei docenti e qualsiasi serio apprendimento da parte degli studenti.

I quiz saranno usati per classificare le scuole, i docenti, gli studenti, e per differenziare gli stipendi degli insegnanti. In tutti i paesi dove questa assurda e penosa pratica è stata applicata (con una opposizione crescente che oramai li mette pesantemente in discussione dappertutto), la didattica è stata stravolta e, invece di insegnare sul serio le materie, i docenti sono stati costretti in modo umiliante e catastrofico a trasformarsi in addestratori da quiz, con libelli appositi (come quelli abominevoli che girano in questi giorni nelle scuole) e con pratiche da scuola-guida per la patente.

 

La nostra campagna ha smascherato, però, la colossale truffa. E il MIUR, vista la mala parata, ha scaricato i presidi-kamikaze, ammettendo con la Nota 2792 che ogni decisione sui quiz Invalsi deve essere “deliberata dal Collegio docenti” e che non ci sono obblighi per i docenti in assenza di tali delibere. Smascherata la truffa, molti presidi-kamikaze, diffidati in tante scuole dai COBAS dal procedere nelle illegalità, hanno usato, anche oggi, ogni tipo di pressione e minacce per costringere i docenti a collaborare.

 

Ciò malgrado, in molte scuole di Torino e provincia si è creato il caos: all’IIS Boselli le prove non sono state somministrate, lo stesso è successo in molte classi del Liceo S. “Copernico” ed in altre scuole. In moltissime altre scuole sono state somministrate ma, con parere unanime dei colleghi, non saranno corrette.

 

Ma la cose più “simpatica” (il che rende davvero grottesca la “forzatura” dei dirigenti scolastici e la validità stessa delle prove) è successa questi Istituti:

  • all’ITC “Rosa Luxemburg”di Torino, un collega di diritto, sfidando un illegittimo ordine di “non servizio”, è entrato in classe durante la sua programmata ora di lezione (ore 11,00) ha interrotto le prove ed ha svolto normalmente la lezione. Quiz interrotti a metà

  • all’IIS “Martinetti” di Caluso il Dirigente, d’imperio, ha convocato tutte le classi seconde in aula magna, ha “sequestrato” i registri di classe e, non avendo a disposizione insegnanti disposti a collaborare ha “invitato” (??) gli assistenti amministrativi a “somministrare” i Test. E’ evidente che tutto ciò invalida (o almeno dovrebbe, anche se oramai non ci scandalizza più nulla) le prove. Ma come, i Test, presentati dal ministro come uno strumento fondamentale per migliorare il livello degli studenti, somministrati e magari corretti dal personale di segreteria?? (con tutto il rispetto dovuto a questi lavoratori ci sembra che il loro compito sia un altro).

  • all’IIS “Prever” di Pinerolo stessa cosa: test “somministrati” dal personale di segreteria con l’aggravante che alcuni insegnanti, nelle ore di lezione, hanno richiamato le loro classi, interrompendo le prove, e svolgendo normalmente la lezione.

  • all’ISAA “Fobelli” di Crodo (VB) un insegnante è entrato nella sua classe, peraltro classe “campione” cioè con la presenza di un dirigente esterno nominato dall’Invalsi, ed ha invitato i “somministratori” ad allontanarsi dalla classe perché lui doveva svolgere normalmente le 2 ore di lezione. E così è stato, con buona pace del dirigente scolastico, del membro invalsi e del ministro.

 

Vorrebbero far crederci che questo sarà il sistema che “consentirà alle scuole di verificare l’efficacia didattica del sistema posto in essere da ciascuna”??. Ma ci facciano il piacere, hanno fatto perdere un giorno di lezione agli alunni (in un periodo importante dell’anno scolastico) per pagare l’ennesimo inutile Ente italiano

 

7 Maggio 2011

All’inizio dell’anno scolastico i Cobas Scuola avevano lanciato la campagna contro il collaborazionismo e l’illegalità nelle scuole. Era uno strumento necessario per bloccare tutti quei dirigenti, più realisti del re, che pur con una normativa chiarissima sulle supplenze e sull’utilizzo del personale in caso di colleghi assenti, non “avevano recepito appieno” il contenuto delle varie circolari Ministeriali e continuavano (continuano!!) a dividere le classi, ad utilizzare per le supplenze i docenti di sostegno e quelli in compresenza. Tutto ciò pur di non nominare i supplenti!!

 

Ma adesso stanno arrivano i primi conti da pagare.

 

Un alunno diversamente abile, in provincia di Bari, si è infortunato durante la lezione dell’insegnante di sostegno, la quale, in quel momento, stava effettuando una supplenza in sostituzione della collega curriculare assente. I genitori, giustamente, hanno chiesto e ottenuto il risarcimento del danno……….

29 Aprile 2011

Il 20 aprile 2011, il MIUR ha emesso una nuova nota, prot. n° 2792, di “precisazioni” sull’INVALSI – rilevazione degli apprendimenti per l’a.s. 2010-2011 – a firma di Carmela Palumbo dirigente della Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica. Nella prima parte della nota, indirizzata come sempre ai Direttori Generali degli Uffici …

22 Aprile 2011

Il carrozzone Invalsi sbanda paurosamente. I suoi dipendenti, dopo le dimissioni del presidente Cipollone, manifestano oggi contro quelle che definiscono “fosche previsioni” sul futuro dell’Invalsi “alle prese con una grave crisi finanziaria..e con una pianta organica inadeguata”. Solo oggi questi lavoratori sembrano scoprire a cosa servono i quiz Invalsi. Scrivono infatti: “Traspare il vero intento …

Il carrozzone Invalsi sbanda paurosamente. I suoi dipendenti, dopo le dimissioni del presidente Cipollone, manifestano oggi contro quelle che definiscono “fosche previsioni” sul futuro dell’Invalsi “alle prese con una grave crisi finanziaria..e con una pianta organica inadeguata”. Solo oggi questi lavoratori sembrano scoprire a cosa servono i quiz Invalsi. Scrivono infatti: “Traspare il vero intento …

7 Aprile 2011

    I test INVALSI sono obbligatori solo per un campione di scuole. Saranno, però, condotti solo dal personale dipendente dell’Invalsi stesso. “Non è quindi richiesto agli insegnanti alcun tipo di lavoro aggiuntivo…” Le altre scuole sono “invitate a utilizzare le prove come una ulteriore opportunità offerta per compiere un’analisi delle competenze dei loro studenti” …