20 Marzo 2011

26 marzo 2011 h.14.00 – Roma, pz. della Repubblica manifestazione PER L’ACQUA BENE COMUNE e NO AL NUCLEARE  

Ancora una volta gli Stati Uniti e i suoi principali alleati (Francia, G.Bretagna, Italia, Canada) osano utilizzare il pretesto della guerra “umanitaria” per giustificare la loro volontà di appropriarsi delle ricchezze naturali altrui. Non abbiamo dubbi sulla natura reazionaria e oligarchica del regime libico, come su quelli della quasi totalità dei paesi del Maghreb e del Mashrek (Medio Oriente), scossi da potenti e coraggiosi movimenti popolari che dalla Tunisia all’Egitto, dal Bahrein allo Yemen reclamano democrazia politica e diritti sociali e civili per tutti/e: e siamo al fianco di questi movimenti anche laddove, come in Libia, essi si intrecciano con antiche rivendicazioni a carattere etnico o territoriale.

Ma tutto ciò non ha nulla a che fare con l’aggressione che cinque paesi occidentali hanno scatenato, con la copertura dell’ONU, contro un paese sovrano, seppur guidato da un regime intollerabile e di cui gran parte del popolo libico richiede la più rapida fine, in modo pacifico o con l’uso della forza.

Le stesse potenze che fino a ieri hanno armato Gheddafi, stipulando con il suo governo accordi commerciali ed economici e usandolo come cane da guardia contro i migranti, oggi bombardano la Libia per garantirsi la gestione economica del petrolio libico e un qualche controllo di una zona rivoluzionata dai movimenti popolari. Durante le settimane di violenta repressione in Egitto e in Tunisia, le stesse potenze che oggi scoprono la necessità di difendere i diritti umani in Libia non hanno mosso un dito per fermare i carnefici agli ordini di Mubarak e di Ben Ali: e in questi stessi giorni la violentissima repressione contro i popoli del Bahrein e dello Yemen, peraltro condotta dal repellente regime saudita che nel contempo finge di schierarsi a favore della democrazia in Libia, è stata totalmente ignorata dai governi che ora hanno attaccato militarmente la Libia.

Il governo Berlusconi, con ignobile sostegno bipartisan (ancora una volta il PD è all’avanguardia delle aggressioni militari, dopo quelle alla Jugoslavia, all’Afghanistan e all’Iraq) e con l’ennesima violazione dell’art.11 della Costituzione, che impegna l’Italia a “ripudiare la guerra”, ha messo a disposizione 7 basi militari per bombardare la Libia, dopo che per anni il nostro Paese ha stipulato un patto solenne con Gheddafi, affidandogli il “contenimento” violento dei migranti e mettendogli a disposizione azioni e capitali delle principali aziende italiane.

Particolarmente nauseante questa aggressione, poiché avviene nei confronti di un paese che dall’Italia, proprio cento anni fa, ha subito una invasione e una annessione militare condita di orrendi crimini di guerra. E pur essendo a fianco della lotta popolare contro il regime oligarchico e reazionario di Gheddafi (come a quelle di tutti gli altri popoli del Maghreb e Mashrek in lotta), pur comprendendo il desiderio degli insorti che chiunque e a qualsiasi costo fermi la violenza del regime, crediamo che anch’essi possano capire che non è con una nuova occupazione militare del neo-colonialismo europeo e statunitense che la loro lotta potrà vincere.

 

FERMIAMO SUBITO L’AGGRESSIONE MILITARE

IMPEDIAMO L’INTERVENTO BELLICO ITALIANO IN LIBIA

A FIANCO DEI POPOLI DEL MAGHREB E DEL MASHREK CONTRO I REGIMI REAZIONARI E OLIGARCHICI, PER UNA PIENA DEMOCRAZIA POLITICA E SOCIALE


8 Marzo 2011

In questo periodo si è parlato molto di obbligatorietà o meno delle prove Invalsi.

 

Come Cobas abbiamo sempre sostenuto che non c’era alcun obbligo da parte del personale Ata e degli insegnanti a lavorare per la somministrazione di queste prove.

 

Abbiamo sempre sostenuto che grazie a queste prove si valuterà “il merito” degli insegnati e delle scuole: cioè, visto che le scuole si sono in massa rifiutate a sperimentare la proposta Gelmini (anche se il Ministro ci informa che hanno trovato in tutta Italia BEN 40 SCUOLE pronte a far partire la sperimentazione: che successone!!!), il governo ha inserito nel decreto “milleproroghe” il sistema valutativo delle scuole e degli insegnanti. Il MIUR avrà 60 giorni per elaborare il regolamento che stabilirà gli stipendi dei docenti e i finanziamenti alle scuole, che è basato su tre cardini: Indire, Invalsi e ispettori ministeriali.

 

Nelle scuole, in questo periodo, c’è molto fermento e discussione su questi aspetti e soprattutto sul ruolo e sull’obbligatorietà delle prove Invalsi.

 

L’Usp di Torino pubblica, in data 7 Marzo 2011 una circolare con la quale comunica alle scuole una interpretazione di tal avv. Paolucci (avvocato dello Stato).

 

Ma cosa dice la circolare? Niente di nuovo rispetto a quello che già sapevamo: la somministrazione delle prove Invalsi non è obbligatoria per gli insegnanti (e il personale Ata)!!!

 

Da dove deriva allora questa fretta di pubblicare una circolare? Ricordare a tutti/e che le prove Invalsi sono obbligatorie perché stabilite dalla legge 53 del 2003?

 

Ma questo lo sapevamo già, c’era bisogno di scomodare un avvocato dello stato per ricordarcelo??

 

Quello che noi sosteniamo da tempo e che lo stesso avv. Paolucci conferma è che: La collaborazione richiesta alle istituzioni scolastiche può essere di tipo meramente materiale nei limiti delle determinazioni variamente adottate dall’INVALSI: distribuzione dei test, vigilanza durante lo svolgimento, raccolta e spedizione, ecc. Nel corso degli anni, peraltro, l’INVALSI ha ridotto le attività richieste in proposito alle istituzioni scolastiche, ad esempio affidando, in tutto o parzialmente, l’attività di somministrazione dei test e di vigilanza durante lo svolgimento della prova non ai docenti in servizio presso le scuola, ma personale esterno.

L’INVALSI potrebbe, volendolo, “scavalcare” completamente le istituzioni scolastiche nella realizzazione della propria funzione istituzionale, decidendo di somministrare le prove in un “luogo” diverso dalle sedi e dai plessi scolastici: una simile scelta sarebbe più “complicata” dal punto di vista organizzativo e certamente più costosa, ma sarebbe compatibile con la normativa sopra ricordata.

 

E’ abbastanza chiaro adesso?

 

Gli insegnati possono “collaborare” e collaborare, ci pare, non significa che non c’è OBBLIGO come, invece, sostengono molti dirigenti scolastici.

Ma poi si passa alla “provocazione”: ebbene, se non volete collaborare l’Invalsi potrà fare lo stesso le prove in luogo diverso dalle istituzioni scolastiche:

 

Fate pure, comunicate ai genitori che i loro figli di 7 anni perderanno una giornata di lezione per recarsi, in migliaia, al Palazzetto dello Sport a sostenere i primi quiz della loro vita (con tutte le conseguenze che seguiranno: ansia da prestazione, stress, competizione, ecc..) che serviranno a valutare se la scuola funziona bene o male!!!

 

Un dubbio ci sorge spontaneo: ma chi ha scritto queste cose è mai entrato in una scuola pubblica? Sa come funziona la didattica?

 

Comunque, aldilà delle valutazioni “didattiche”, quello che risulta chiarissimo è che:

 

I TEST INVALSI DEVONO ESSERE SOMMINISTRATI OBBLIGATORIAMENTE DAL PERSONALE CHE LAVORA PER L’INVALSI E NON DAGLI INSEGNATI DELLE SCUOLE PUBBLICHE.

 

I DIRIGENTI SCOLASTICI SI FACCIANO UNA RAGIONE E NON DICANO AGLI INSEGNANTI CHE SONO OBBLIGATI A SOMMINISTRARLI.

 

Come Cobas Scuola ci batteremo affinché finisca questa farsa: abbiamo già presentato un ricorso al Tar del Lazio e difenderemo tutti i docenti che, legittimamente, si rifiuteranno di perdere la loro lezione per somministrare il “test crocettato”.

 

 

In questo periodo si inizia a parlare anche nelle superiori di obbligatorietà o meno delle prove Invalsi.

 

Come Cobas abbiamo sempre sostenuto che i docenti e il personale Ata non ha alcun obbligo nella somministrazione di queste prove.

 

Abbiamo sempre sostenuto che attraverso queste prove si valuterà “il merito” degli insegnati e delle scuole. Riteniamo che proprio a seguito del rifiuto generalizzato delle scuole a sperimentare la proposta Gelmini (lo stesso Ministro ci informa che ha trovato in tutta Italia ben 40 (!) scuole disponibili alla sperimentazione: che successone!), il governo indispettito ha spinto per inserire già nel decreto “milleproroghe” il sistema valutativo delle scuole e degli insegnanti. Il MIUR avrà 60 giorni per elaborare il regolamento che stabilirà gli stipendi dei docenti e i finanziamenti alle scuole, che è basato su tre cardini: Indire, Invalsi e ispettori ministeriali.

 

L’Usp di Torino pubblica, in data 7 Marzo 2011, una circolare con la quale comunica alle scuole l’interpretazione dell’Avvocatura dello Stato (avv. Paolucci).

 

Ma cosa dice la circolare? Niente di nuovo rispetto a quello che già sapevamo: la somministrazione delle prove Invalsi non è obbligatoria per gli insegnanti (e il personale Ata)!

 

Quello che noi sosteniamo da tempo e che lo stesso avv. Paolucci conferma è che: “La collaborazione richiesta alle istituzioni scolastiche può essere di tipo meramente materiale nei limiti delle determinazioni variamente adottate dall’INVALSI: distribuzione dei test, vigilanza durante lo svolgimento, raccolta e spedizione, ecc. Nel corso degli anni, peraltro, l’INVALSI ha ridotto le attività richieste in proposito alle istituzioni scolastiche, ad esempio affidando, in tutto o parzialmente, l’attività di somministrazione dei test e di vigilanza durante lo svolgimento della prova non ai docenti in servizio presso le scuola, ma personale esterno.

 

L’INVALSI potrebbe, volendolo, “scavalcare” completamente le istituzioni scolastiche nella realizzazione della propria funzione istituzionale, decidendo di somministrare le prove in un “luogo” diverso dalle sedi e dai plessi scolastici: una simile scelta sarebbe più “complicata” dal punto di vista organizzativo e certamente più costosa, ma sarebbe compatibile con la normativa sopra ricordata.”

 

E’ abbastanza chiaro adesso?

 

Gli insegnati possono “collaborare”. Collaborare, ci pare, significa che non c’è OBBLIGO, al contrario di quanto invece sostengono molti dirigenti scolastici.

 

Ma poi si passa alla “provocazione”: ebbene, se non volete collaborare l’Invalsi potrà fare lo stesso le prove in luogo diverso dalle istituzioni scolastiche”

 

Fate pure, comunicate ai genitori che i loro figli di 7 anni perderanno una giornata di lezione per recarsi, in migliaia, al Palazzetto dello Sport a sostenere i primi quiz della loro vita (con tutte le conseguenze che seguiranno: ansia da prestazione, stress, competizione, ecc..) che serviranno a valutare se la scuola funziona bene o male!

 

Un dubbio però ci sorge spontaneo: ma chi ha scritto queste cose è mai entrato in una scuola pubblica? Sa come funziona la didattica?

 

Comunque, aldilà delle valutazioni “didattiche”, quello che risulta chiarissimo è che:

 

I TEST INVALSI DEVONO ESSERE SOMMINISTRATI OBBLIGATORIAMENTE DAL PERSONALE CHE LAVORA PER L’INVALSI E NON DAGLI INSEGNATI DELLE SCUOLE PUBBLICHE.

 

I DIRIGENTI SCOLASTICI SE NE FACCIANO UNA RAGIONE: GLI INSEGNANTI NON SONO OBBLIGATI A SOMMINISTRARLI.

 

 

Come Cobas Scuola ci batteremo affinché finisca questa farsa: abbiamo già presentato un ricorso al Tar del Lazio e difenderemo tutti i docenti che, legittimamente, si rifiuteranno di perdere la loro lezione per somministrare il “test crocettato”.

 

 

28 Febbraio 2011

In questi anni di degrado ci mancavano le ultime esternazioni di un satiro degno della peggior letteratura di quart’ordine.

 

Noi che da sempre ci battiamo per difendere la SCUOLA PUBBLICA da ogni ingerenza aziendalistica, e che crediamo nella formazione di CITTADINI PENSANTI e NON SUDDITI, respingiamo ogni tentativo di sviare l’attenzione. Non c’è nessun fraintendimento. Abbiamo inteso benissimo le parole pronunciate per “avere l’applauso della platea di reazionari del “riformismo (?) pseudocristiano”.

 

Piuttosto che ricevere insulti da personaggi inqualificabili chiediamo a tutte le sensibilità democratiche di avviare una forte iniziativa pubblica per ridare alla scuola il suo giusto peso.

 

Chiediamo ALLE FORZE POLITICHE anche di restituirci il maltolto.

 

Ridate i finanziamenti alla SCUOLA PUBBLICA, ridateci i nostri soldi scippati da norme anticostituzionali e da governi incarogniti.

 

Ai cittadini, agli studenti, ai lavoratori chiediamo:

 

MA NON NE AVETE ABBASTANZA?

COSA ALTRO DEVE CAPITARE PER RITROVARE IL CORAGGIO DELL’INDIGNAZIONE E VOLTARE PAGINA?

Dobbiamo pensare che Monicelli aveva ragione quando accusava il popolo italiano di eccessivo servilismo?

 

LA MISURA PER QUANTO CI RIGUARDA E’ STRA-COLMA!

ORA BASTA!

COSTRUIAMO UNA SCUOLA E UN PAESE MIGLIORE.

 

 

6 Febbraio 2011

Da qualche giorno, circola un testo, privo di data ma già firmato da Brunetta (delegato da Berlusconi), Tremonti e Gelmini, del Dpcm previsto dall’art. 74 comma 4 DLgs 150/2009 sui limiti e le modalità di applicazione nella Scuola della “misurazione, valutazione e trasparenza della performance” delle strutture e dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni e della conseguente attribuzione di “merito e premi”.

 

Questo testo arriva dopo la pesante batosta subita dalla sperimentazione sul merito, rifiutata in massa da quasi tutte le scuole (è significativo il dato torinese: su 300 scuole ne hanno trovata solo una disponibile!!!)……..

 

 

29 Gennaio 2011

Tra i miasmi postribolari che esalano dai palazzi del Potere, centinaia di migliaia di lavoratori/trici e studenti oggi hanno portato nelle strade di decine di città italiane una ventata di aria fresca, di ribellione e protesta contro l’arroganza padronale e governativa. Nel quadro dello sciopero generale convocato dai COBAS (con partecipazioni significative soprattutto nella scuola, con medie del 25% nelle principali città, ma positive anche nella Sanità, in vari settori del Pubblico Impiego, alla Telecom, alle Poste, a cui si aggiunge il notevole successo dello sciopero dei trasporti urbani, tra il 50 e il 90% nelle principali città, anticipato a due giorni fa) e di quello convocato per i metalmeccanici da Fiom, COBAS e altri sindacati di base (con partecipazioni fino al 70-80% nelle province più significative), lavoratori/trici del lavoro pubblico e privato, insieme a tanti studenti medi e universitari, hanno oggi manifestato per dire al Paese e al mondo che l’Italia non è quella orripilante e grottesca realtà disegnata dalle ultra-corrotte contorsioni di un potere senza freni né limiti istituzionali, politici, morali e culturali. In particolare come COBAS abbiamo svolto 16 manifestazioni, a ROMA, dove si è registrata la presenza più rilevante con circa 15 mila lavoratori/trici, studenti e migranti per le vie del centro, TORINO, CAGLIARI, PALERMO, FIRENZE, NAPOLI-Pomigliano, SALERNO, GENOVA, TRIESTE, LIVORNO, POTENZA, BARI, PADOVA, LANCIANO, TERNI, SIRACUSA…..

 

26 Gennaio 2011

Dopo l’USP è la volta dell’USR:   Ci hanno provato prima con la città e poi con la provincia ma non sono riusciti a trovare quindici (15!!) scuole favorevoli alla sperimentazione della cosiddetta “premialità dei docenti”. Ora il progetto viene esteso a tutto il Piemonte

Il 24 Gennaio 2011, con la Circolare Regionale nr. 20 Prot. n. 582/u, l’USR del Piemonte, dopo aver avuto un’ulteriore “delusione” da parte delle scuole della Provincia di Torino che, in massa, hanno bocciato il Progetto sperimentale di valutazione dei docenti, ha deciso di “allargare la sperimentazione” a tutta la Regione Piemonte.

E’ evidente a tutti che, nonostante il battage massmediatico e i vari “inviti” ai dirigenti scolastici a far passare la sperimentazione, i colleghi delle scuole di Torino e provincia hanno bocciato all’unanimità (se si esclude il 50% del collegio + il dirigente del Liceo scientifico Segrè) la sperimentazione sulla premialità dei docenti voluta dalla Gelmini e sostenuta da tutti quei sindacati concertativi che, nel frattempo, rassicurano i docenti e gli Ata che gli scatti di anzianità saranno ripristinati.

 

 

 

23 Gennaio 2011

E’ stato firmato il decreto di “sblocco” degli scatti di anzianità e, ancora una volta, troviamo le “sorprese” riservataci dai sindacati firmatari che inneggiano alla vittoria e attaccano gli “irresponsabili” che hanno sempre parlato di “accordo truffa”. 

Ebbene si, noi confermiamo che la finanziaria estiva di Tremonti e l’accordo tra MIUR e CISL, UIL, SNALS e GILDA è stata una truffa per i lavoratori della scuola.

Spiegateci voi cosa c’è di positivo nella firma del decreto che ripristina solo 1 anno su 3!!!

 

I COBAS hanno esteso a tutti i lavoratori/trici del settore pubblico e privato lo sciopero che la Fiom ha indetto per i metalmeccanici il 28 gennaio. La richiesta Fiom alla Cgil di convocazione di uno sciopero generale non è stata nè verrà mai accolta, perchè la Cgil condivide le politiche liberiste, ha sottoscritto in questi anni ogni cedimento al padronato e ai governi, ed è stata la principale responsabile, con Cisl e Uil, della distruzione dei diritti sindacali, prima ai danni dei COBAS e del sindacalismo di base, poi di chiunque non accettasse le politiche concertative. E’ spettata dunque ai COBAS la responsabilità’ di convocare per venerdi 28 gennaio lo sciopero generale per l’intera giornata, rispondendo anche alle richieste di generalizzazione dello sciopero venute dal movimento degli studenti e da varie strutture del conflitto sociale, territoriale e ambientale………….

 

 

12 Gennaio 2011

I COBAS hanno esteso a tutti i lavoratori/trici del settore pubblico e privato lo sciopero che la Fiom ha indetto per i metalmeccanici il 28 gennaio. La richiesta Fiom alla Cgil di convocazione di uno sciopero generale non è stata nè verrà mai accolta, perchè la Cgil condivide le politiche liberiste, ha sottoscritto in questi anni ogni cedimento al padronato e ai governi, ed è stata la principale responsabile, con Cisl e Uil, della distruzione dei diritti sindacali, prima ai danni dei COBAS e del sindacalismo di base, poi di chiunque non accettasse le politiche concertative. E’ spettata dunque ai COBAS la responsabilità’ di convocare per venerdi 28 gennaio lo sciopero generale per l’intera giornata, rispondendo anche alle richieste di generalizzazione dello sciopero venute dal movimento degli studenti e da varie strutture del conflitto sociale, territoriale e ambientale………….

 

 

7 Gennaio 2011

Il potere economico e politico liberista, che ha trascinato l’Italia e parte del mondo nella piu’ grave crisi del dopoguerra, invece di pagare per la sua opera distruttiva, cerca di smantellare cio’ che resta delle conquiste sociali, politiche e sindacali dei salariati/e e dei settori popolari…..

 

 

19 Dicembre 2010

Un Governo impresentabile, attraverso un Ministro inqualificabile, ha avuto la “pensata” di comprare con un piatto di “fave” la categoria dei lavoratori intellettuali. Gli scatti stipendiali sono svaniti (come in Grecia), IL CONTRATTO è stato “scippato” dai malviventi.

 

 

 

18 Dicembre 2010

I dati delle scuole torinesi sono chiarissimi: più della metà delle scuole ha respinto (quasi tutte all’unanimità o con maggioranze schiaccianti) il tentativo della Gelmini di dividere gli insegnanti tra bravi e fannulloni.

 

 

15 Dicembre 2010

L’USP di Torino, con una circolare del 15 Dicembre allarga la sperimentazione meritocratica a tutta la provincia di Torino


 

8 Dicembre 2010

Dalla prossima settimana i Collegi dei docenti saranno chiamati a aderire alla sperimentazione: INVITIAMO TUTTI I COLLEGHI A VOTARE NO E RISPEDIRE AL MITTENTE QUESTO ENNESIMO “VERGOGNOSO” TENTATIVO DI DIVIDERE GLI INSEGNANTI TRA BRAVI E FANNULLONI