Giannini e Aiello si credono furbette: il gioco delle parti tra MIUR e Invalsi nel boicottaggio degli scioperi. Oltre al MIUR-Invalsi, stiamo diffidando dal rinvio dei quiz anche i/le presidi: attenti/e, poi le denunce per attività anti-sindacale ve le beccate voi!

29 Aprile 2015

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E gli altri sindacati che dicono? Gli insulsi quiz vanno “somministrati” o boicottati?
 
Il 5 maggio manifestazione a Torino – Piazza Carlo Alberto alle ore 9,00

Giannini e Aiello sembrano ritenersi delle gran furbette in questo sfacciato gioco delle parti per il boicottaggio degli scioperi del 5, 6 e 12 maggio. La furbata dovrebbe funzionare così: il MIUR, “datore di lavoro” nella scuola pubblica, la appalta per tre giorni ad una consorteria privata, peraltro di pessima qualità culturale, affinché svolga i suoi ridicoli indovinelli, e spinge i presidi a sostenere che i quiz sono obbligatori per i docenti; poi l’Invalsi cambia in extremis i giorni dell’”appalto” delle scuole, sostenendo addirittura di fare un favore ai Cinque sindacati, che per il 5 si sono aggregati allo sciopero da noi convocato da tempo, visto che essi NON sono contro i quiz. Certo, i COBAS si incazzeranno ma non potranno procedere a denunce per attività sindacale – aggiunge l’ineffabile e pro-tempore (brevissimo, se continua così) presidente Aiello – perché l’Invalsi mica è il “datore” di lavoro di docenti ed Ata; e chi lo è (il MIUR) non ha aperto bocca. Domanda: il MIUR rinuncia per tre giorni alla propria “sovranità” sulle scuole e la cede agli invalsiani? E per quale ragione presidi, docenti, Ata e studenti dovrebbero obbedire a tali illustri sconosciuti e giocare agli indovinelli? Lasciamo il quesito alle furbette e al MIUR, che abbiamo diffidato dal mantenere la sciagurata decisione. Ma intanto avvertiamo i presidi: rischiate seriamente di pagare voi il prezzo di queste furbate. Voi siete la controparte amministrativa e sindacale di docenti ed Ata, e sareste voi, nel caso, a decidere il rinvio dei quiz nella vostra scuola. E nei vostri confronti ci vedremmo costretti ad avviare le denunce per attività anti-sindacale e anti-sciopero.
Comunque, oggi pomeriggio (ore 16.30) andremo, insieme a varie altre strutture, a ricordare queste cose direttamente ad Aiello e all’Invalsi, davanti alla loro sede nazionale di Frascati (Villa Falconieri, V.Borromini). Mentre ci resta una domanda per i Cinque e per la Cgil in particolare, che da giorni ci marca strettissimo (“ad uomo”, come i terzini di una volta), un comunicato noi e dopo poche ore uno loro pressoché identico, una diffida/denuncia noi e poi una loro fotocopiata: invitate docenti ed Ata a boicottare, con sciopero o senza, i quiz o, come ci risulta in varie città, a “somministrare” i quiz? E gli dite apertamente che non sono obbligati a farli? In ogni caso, il boicottaggio degli scioperi fallirà, perché dopo la sciagurata decisione del rinvio la protesta del popolo della scuola pubblica contro il Ddl Renzi e i quiz Invalsi ha ricevuto ulteriore forza e indignazione. Ricordiamo che, per quel che riguarda gli scioperi del 6 maggio alle Elementari e del 12 alle Superiori, avendo chiaro il peso economico di due giorni di sciopero comprendendovi il 5, abbiamo proposto a docenti ed Ata di formare nelle scuole Casse di resistenza per rimborsare coloro che, scioperando una seconda volta, bloccheranno i quiz.
Infine, una importanza decisiva per cancellare il Ddl Renzi l’avrà certamente la riuscita plebiscitaria dello sciopero del 5 e delle manifestazioni. Al cui proposito, però, non possiamo sottovalutare che la maggioranza delle leadership dei Cinque si è ripetutamente pronunciata a favore di un compromesso con Renzi, e che si intensificano i contatti con il governo per chiudere il conflitto con qualche emendamento che lascerebbe immutata la distruttività della legge. Perciò è fondamentale la scelta che faranno gli scioperanti: ai cortei dei COBAS si chiederà il ritiro totale del Ddl e un decreto urgente per l’assunzione dei precari; ai cortei dei Cinque, la maggioranza dei dirigenti chiederà emendamenti e si preparerà ad accettarli. Non a caso a Roma i COBAS manifesteranno nei due punti-chiave del conflitto, al MIUR (ore 10) e al Parlamento (P.Montecitorio, dalle ore 12.30 alle 18) durante le votazioni alla Camera del Ddl, mentre i Cinque si chiuderanno nella solita Piazza del Popolo, ben lontani dai Palazzi ove si decidono le sorti della scuola pubblica. E manifestazioni indette dai COBAS, regionali o provinciali, si svolgeranno anche a Torino, Genova, Bologna, Firenze, Pescara, Cagliari, Palermo, Catania e altre città.

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