CHIUDERE O ACCORPARE UNA SCUOLA E’ UN BRUTTISSIMO SEGNALE

2 Febbraio 2020

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a proposito delle dichiarazioni dell’assessore Di Martino sul caso Gianelli-Turoldo

Viviamo in una città che sta attraversando una grande crisi culturale. Due delle storiche librerie torinesi sono state costrette a chiudere per evidenti motivi economici: ciò è un gravissimo segnale per una città come Torino.
Allo stesso tempo, chiudere o accorpare una scuola in un quartiere come le Vallette rappresenta per la comunità e per l’amministrazione una sconfitta. Soprattutto perché, e non bisogna mai dimenticarlo, la Sindaca è stata eletta poiché in campagna elettorale aveva puntato tutto sul rilancio delle periferie. Non entriamo nel merito di quanto è stato fatto, ma la vicenda Gianelli-Turoldo rappresenta, secondo noi, un punto di non ritorno.
Innanzi tutto vorremmo eliminare eventuali equivoci: nessuno di noi, tantomeno gli insegnanti e le famiglie, ha mai contrastato la possibilità e la necessità di dare una nuova sede al CPIA. Anzi, siamo i primi ad affermare che scuole come I CIPIA devono avere più spazio e autonomia, appunto perché crediamo che dalla crisi sociale e politica si possa uscire soltando rilanciando la “cultura”.
Ma la soluzione che ci propone il comune non ci sembra adeguata: semmai è l’asssessore a mettere in contrapposizione la Gianelli e il CPIA.
La proposta degli insegnanti, dei genitori e dei sindacati di base è chiarissima e andrebbe presa in seria considerazione: ci sono degli spazi sia nel territorio delle Vallette (ex scuola Orione/Quasimodo, ex sede del Giudice di Pace) sia nei dintorni (Scuola Scotellaro, in via Luini) che potrebbero rappresentare una buona soluzione per il CPIA.
Certo, per fare ciò bisognerebbe investire delle risorse e mettere in sicurezza queste scuole, oramai abbandonate.
Quindi chiediamo all’assessore e alla sindaca: è giusto “abbandonare” una struttura scolastica che potrebbe e dovrebbe essere rivalutata con l’ inevitabile conseguenza di creare problemi ad un quartiere, che di problemi ne ha già abbastanza, con il solo scopo utilitaristico di accorpare le classi? Abbiate il coraggio di dire chiaramente che è una scelta dettata esclusivamente da ragioni economiche. Perché continuate a dire che avete avuto numerose interlocuzioni con tutti i soggetti interessati, quando ci risulta che vi siete confrontati soltano con la Dirigente scolastica (peraltro sconfessata dal collegio docenti e dal Consiglio di Istituto) e non avete mai ascoltato chi in questi mesi, con dati alla mano, dimostra che la vostra è una scelta sbagliata?
I Cobas Scuola si batteranno sempre per il diritto all’istruzione di tutti e tutte, ribadiamo il nostro appoggio agli insegnanti e ai genitori della scuola Gianelli-Turoldo e al CPIA affinché si possano trovare soluzioni condivise per il bene degli alunni, della cultura e della città.
Per questo motivo parteciperemo al presidio di lunedì 3 Febbraio sotto il Comune di Torino.